Palladio ed ilPalladianesimo Loggia del Capitaniato |
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Loggia del Capitaniato Qui l’ordine gigante delle colonne si vede tutto. Massiccio, incombente; dovevano essere realizzate o cinque o sette campate, ne sono state realizzate tre che ritengo sufficienti per siglare la piazza. Alto zoccolo, semicolonne giganti che inglobano i due piani. Piano terreno con questo riprendere di fornice che riguarda, richiama gli archi trionfali romani, l’inserimento di queste mensole a ferro di cavallo, a U con i triglidi, con le testate che richiamano quelle di legno dei templi greci, che praticamente non sostengono nulla, perché la balaustra del piano è all’interno dello spessore delle semicolonne, quindi è supportata dal pavimento e dalla mensola a dentelli che vedete sopra. Questo utilizzo di un elemento mensola, che quindi nasce strutturalmente come sostegno, anche in questo caso viene utilizzato al di fuori della sua funzione strutturale, non regge niente, la uso come elemento decorativo, ma non strutturale, questo scarto nel linguaggio architettonico, questo utilizzare una struttura con funzioni diverse da quelle per cui è stata inventata, questo è manierismo. |
Allora, il ‘400 - ‘500 noi li mettiamo sotto un’etichetta, un insieme comune che è il rinascimento, di cui la prima parte chiamiamo umanesimo. Seguito dal primo rinascimento e rinascimento maturo, poi abbiamo la fase finale, che una volta si vedeva come la fase decadente del rinascimento, che invece poi è stata completamente rivalutata ed è il manierismo. Nel ‘500 Palladio comincia a costruire e così i grandi maestri della pittura; quelli che stanno iniziando il percorso si guardano indietro e vedono che hanno alle spalle dei grandi personaggi come Leonardo, Raffaello, Michelangelo, Tiziano ecc. |
Cosa possono fare di nuovo ed importante? Intanto il primo approccio sarà quello della bella maniera, cioè nel farsi le ossa con la riproposizione di quanto hanno fatto questi grandissimi artisti che li avevano di poco preceduti: questo atteggiamento non aveva nulla di dispregiativo nei riguardi dei loro grandissimi predecessori. Cosa dice invece il Vasari, che vedeva ciò in termini un po’ negativi, pur essendo anche lui in qualche modo “manierista”? Nella ripetizione del gesto straordinario di questi grandi artisti si debbono trovare delle strade alternative. Nella ricerca di questa strada alternativa io ci aggiungo il sacco di Roma, l’insicurezza politica degli Stati in quel periodo, il serpeggiare per l’Europa prima delle istanze di nuova morale della Chiesa e poi la scissione aperta di Lutero, se inserisco tutte queste cause di incertezza che sono venute a minare la sicurezza dell’uomo rinascimentale, misura di tutte le cose, ecco che questi artisti debbono trovare altre forme in cui esprimersi; non hanno tutte le incertezze precedenti, hanno alle spalle dei titoli che sembrano insormontabili, quindi su cosa si debbono concentrare? |
Non tanto sul contenuto e sull’innovazione, ma la loro innovazione sarà nel segno di amplificare, di rendere più complesso proprio il segno di questi grandi maestri. Per cui il manierismo si connoterà, si caratterizzerà per l’effetto decorativo. Palladio inserisce nella facciata laterale tutti quei trofei d’armi che vanno nel segno della ridondanza, dell’amplificazione, del plasticismo della decorazione, ma il manierismo per eccellenza in pittura sarà la Madonna dal collo lungo, oppure le forme del Parmigianino, di rosso fiorentino, queste forme allungate che si attorcono su se stesse. E’ l’esasperazione della forma; non bastando più la forma e dovendo superare, non avendo contenuti, la superiamo attraverso l’esasperazione. Nella loggia che state vedendo, l’esasperazione è nell’uso coloristico, guardate: bianco - rosso due lotti di colore sia per i basamenti, sia per l’attico e poi nonostante la giustificazione di celebrare la battaglia di Lepanto che ci interessa veramente poco, la presenza dell’elemento decorativo che diventa quasi preponderante, maggioritario rispetto al valore architettonico.
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E vedete il gioco che qui si nota molto bene: il rinascimento maturo era equilibrio, qui invece c’è la rottura dell’equilibrio, che è il manierismo, perché da un lato giochiamo con gli ordini giganti, ed dall’altro giochiamo invece immediatamente con l’ordine normale. Però dobbiamo stare attenti, perché tenderebbe a sfuggirci questo, mentre è un elemento significativo per capire l’evoluzione di Palladio, per capire come nell’architettura palladiana ci siano dei momenti di novità e di conoscenza diretta di quelle che erano le istanze che provenivano soprattutto dal centro Italia, da Roma e dopo il Sacco di Roma da quelli che vengono detti gli allievi, la scuola di Raffaello, primo fra tutti Giulio Romano con il Palazzo Tè a Mantova. Qui vedete bene come le due facciate siano giocate in modo totalmente diverso: ordine gigante con questi archi altissimi per cui questo sembra quasi un trampoliere; non sono in scala le due misure, per cui sembra dissonante nel senso che non c’è armonia di proporzione tra questa altezza e quella del piano nobile e lo stesso, ma si vede meno perché non c’è l’ordine gigante che amplifica, nella facciata laterale. La sovrapposizione dell’arco con l’altra apertura archiacuta, e vedete quindi che si innalza, interrompendo la cornice – anche irrompere la cornice è un elemento di novità e di rottura -, ma irrompere la cornice vuol dire dare verticalità a questa finestra, darle una dimensione diversa che la porti più in un rapporto armonioso con quella sottostante. Allora imparate a vedete tutte queste novità rispetto a quello che di solito viene visto come un architetto estremamente armonioso, preciso e rispettoso dell’età rinascimentale. Le armi, le corazze, le spade richiamano le i fasti della battaglia di Lepanto. |